Che vita sarebbe senza la Pasta?!

Che vita sarebbe senza la Pasta?!

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    La pasta è uno degli alimenti più amati e consumati in Italia e nel mondo, grazie alla sua versatilità, facilità di preparazione e conservazione. 

    La ricetta originale prevede un impasto semplice di semola di grano duro e acqua, a volte arricchito con altri ingredienti, come uova, verdure, spezie, etc. 

    I suoi carboidrati complessi forniscono energia al nostro organismo, ma anche proteine, vitamine del gruppo B, sali minerali come ferro, fosforo, magnesio e selenio, e fibre. Il vantaggio di un basso contenuto di grassi e colesterolo, fa sì che se consumata con moderazione e abbinata a condimenti leggeri e nutrienti, può contribuire a una dieta sana ed equilibrata.

    Il processo di produzione della pasta si compone di quattro fasi principali: la miscelazione della semola con l’acqua, la laminazione dell’impasto, la trafilatura, che conferisce alla pasta la forma desiderata e l’essiccazione, che ne riduce il contenuto di umidità e ne aumenta la conservabilità. Seguono poi il confezionamento e la distribuzione, nel caso di produzioni industriali.

    La qualità della pasta dipende molto dalla qualità della materia prima, nonché dalle condizioni di lavorazione indispensabili per ottenere il tradizionale colore "dorato", la consistenza e resistenza alla cottura. Per scegliere una pasta di qualità, bisogna prestare attenzione innanzitutto alla provenienza e la tipologia del grano, preferire la trafilatura al bronzo, poiché è quella che conferisce alla pasta una superficie ruvida e porosa, ideale per trattenere il sugo, e infine il tempo e la temperatura di essiccazione riportati in etichetta, adeguati per preservare le caratteristiche organolettiche e nutrizionali del prodotto, la data di scadenza, il più lontana possibile, e l’aspetto visivo, omogeneo e privo di macchie o impurità.

    Come già detto la ricetta tradizionale della pasta prevede l’utilizzo di semola di grano duro e acqua, ma nel tempo la creatività in cucina e nuove esigenze alimentari hanno permesso che venissero inventate numerose varianti per gli ingredienti aggiunti, la forma, la dimensione, il tipo di cottura e il condimento, alcune tipiche regionali, come ad esempio i tortellini emiliani, le orecchiette pugliesi, i malloreddus sardi, i pizzoccheri valtellinesi, ecc. Altre varianti sono frutto di esigenze alimentari, come la celiachia, per cui oggi è possibile trovare la pasta nei formati tradizionali, ma senza l'utilizzo di cereali contenenti glutine, come per esempio riso, mais, grano saraceno oppure a base di legumi e pseudo cereali.

    Un fatto curioso storico legato alla pasta è che il termine “maccheroni” deriva dal siciliano “maccarruni”, ovvero “impastare con forza”, in riferimento alla lavorazione dell’impasto. Il termine “maccheroni” è stato poi usato in senso dispregiativo dai francesi per indicare gli italiani, considerati mangiatori di pasta, e successivamente dagli inglesi, che lo hanno trasformato in “macaroni”. Questo termine è diventato famoso anche grazie alla canzone “Yankee Doodle”, che racconta di un contadino americano che va in città e si vanta di essere un “macaroni”, cioè un uomo alla moda, ma in realtà è ridicolo e ignorante.

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