Zucchero e dolcificanti: irrestistibile tentazione

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Lo zucchero è un alimento che fa parte della nostra dieta da secoli. Originariamente era un prodotto raro e prezioso, arrivato dall'Asia centrale per la prima volta in Europa nel I secolo a.C, attraverso le rotte commerciali dell'Impero Romano.
Nel Medioevo, lo zucchero iniziò a essere consumato anche tra le classi meno abbienti, ma la sua diffusione fu accelerata dalla scoperta delle Americhe nel XV secolo, quando i Conquistadores spagnoli scoprirono la canna da zucchero nelle Antille e iniziarono a coltivarla per esportarla in Europa, per preparare bevande, dolci e altri alimenti.

Lo zucchero è un alimento calorico ovvero in grado di fornire energia al nostro corpo. Tuttavia, un consumo eccessivo è dannoso per la salute, essendo la prima causa di aumento di peso corporeo. Ma non solo, può aumentare i livelli di colesterolo e di trigliceridi nel sangue, con conseguenti malattie cardiovascolari, la resistenza all'insulina, e il rischio di diabete di tipo 2, e come causa meno grave, può favorire la formazione della carie dentale.

Per chi ha il diabete, è importante ridurre il consumo di zucchero, prediligendo magari dolcificanti naturali alternativi come miele, stevia, fruttosio, eritritolo, etc., oppure aggiungendo spezie ed erbe aromatiche, prive di calorie, o infine utilizzando nelle preparazioni la frutta fresca, o conservata senza zucchero, come fonte di zuccheri naturali.

Nel Medioevo, lo zucchero era considerato un alimento più prezioso dell'oro, tanto che era usato come valuta. Questo perché lo zucchero era difficile da produrre e da importare. In alcuni casi, veniva usato anche per pagare i salari dei lavoratori o i tributi ai governi. Ad esempio, nel 1284, il Re d'Inghilterra Edoardo I pagò un riscatto di 100.000 marchi d'argento per liberare suo figlio Riccardo "Cuor di Leone", che era stato catturato dai Francesi, e 15.000 libbre di zucchero come parte del riscatto.

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