Cacao e cioccolata: dal commercio al divino

Cacao e cioccolata: dal commercio al divino

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    Il cacao è una pianta originaria dell'America Centrale e del Sud America. I Maya lo usavano per preparare una bevanda calda e speziata chiamata xocolatl, considerata divina. 

    I suoi frutti, chiamati cabosse, contengono dai 20 ai 40 semi, che sono le fave di cacao. La fermentazione delle fave per circa 5 giorni è importante per sviluppare i loro aromi caratteristici. La qualità delle materie prime e il processo di lavorazione sono fattori fondamentali per ottenere un cioccolato di alta qualità.

    Il cacao è una fonte importante di antiossidanti, che possono aiutare a proteggere l'organismo dai danni causati dai radicali liberi. I flavonoidi, in particolare, sono potenti antiossidanti che si trovano in concentrazioni elevate nel cacao.

    La cioccolata, invece, essendo un prodotto lavorato, può essere più ricca di calorie, zuccheri e grassi saturi. Un consumo eccessivo potrebbe quindi portare a un aumento di peso, a problemi cardiovascolari e a disturbi intestinali.

    Pertanto, è consigliabile consumare cacao e cioccolata in quantità moderate, pari a circa 30 grammi al giorno. In particolare, è preferibile scegliere il cioccolato fondente, con un contenuto di cacao di almeno 70% e ridotto in zuccheri, rispetto ad altre tipologie di cioccolato, e di consumarlo a fine pasto, come dessert o spuntino.

    Il cacao è una materia prima fondamentale per la produzione di cioccolato, ma la sua coltivazione tradizionale può avere impatti negativi sull'ambiente e sulle comunità locali. La coltivazione sostenibile è possibile e si basa su principi che mirano a ridurre questi impatti, garantendo al contempo la qualità e la sicurezza del prodotto.

    Ad esempio attraverso la tutela dell'ambiente con metodi di coltivazione all'ombra, che proteggono il suolo dall'erosione, l'acqua e la biodiversità, favorendo così la presenza di alberi, arbusti e habitat per la fauna selvatica. Ma non solo, è fondamentale anche il rispetto dei diritti umani, affinchè i coltivatori ricevano un giusto compenso per il loro lavoro e abbiano accesso ai servizi essenziali, come istruzione e salute. E infine la trasparenza della filiera, in modo che i consumatori possano conoscere le condizioni in cui viene prodotto il cioccolato che acquistano.

    Un aneddoto storico curioso sul cacao riguarda il suo utilizzo come moneta. Gli Aztechi, infatti, usavano i semi di cacao come moneta per il commercio. Un seme di cacao poteva essere scambiato per un pomodoro, due semi per un peperoncino e così via. Era considerato una moneta preziosa e stabile, anche facile da trasportare e da conservare. Per questo motivo, si diffuse molto in Mesoamerica.

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