
Latte e bevande vegetali: diverse proprietà, per tutti i gusti
Il latte di origine animale e il latte vegetale hanno caratteristiche diverse, che possono influenzare la salute, l’ambiente e il benessere degli animali.
In termini di salute, il latte di origine animale è fonte di proteine, calcio, vitamina D e altri nutrienti essenziali. Tuttavia, alcune persone possono essere intolleranti al lattosio o allergiche alla caseina, due componenti del latte animale. Inoltre, il consumo eccessivo di latte animale può essere associato a un aumento del rischio di alcune malattie, come l’osteoporosi, il diabete e il cancro.
La sua produzione ha un impatto ambientale significativo poiché richiede grandi quantità di terra, acqua ed energia e alte emissioni di gas serra, che contribuiscono al cambiamento climatico. Inoltre l'allevamento di animali da latte può avere un impatto negativo sulla salute degli animali che sono spesso allevati in condizioni di sovraffollamento, stress e maltrattamento, o con trattamenti a base di antibiotici e ormoni, che finiscono poi nei nostri cibi. Il consiglio è di cercare piccoli produttori, meglio se locali, impegnati nel preservare il benessere animale.
Le bevande vegetali, invece, sono ottenute da materie prime come cereali, legumi, frutta secca e semi. Adatto a chi segue una dieta vegana o vegetariana, a chi è intollerante al lattosio o a chi semplicemente ne preferisce il suo sapore, è un alimento che sta spopolando anche tra gli onnivori. Hanno un contenuto inferiore di proteine, grassi saturi e colesterolo, che li rendono maggiormente benefici per la salute cardiovascolare, e possono essere arricchiti anche con calcio e vitamina D, di cui è carente, rispetto al latte animale.
In termini di sostenibilità, le bevande vegetali hanno un impatto ambientale minore, ma molto dipende dalla materia prima utilizzata, dal metodo di coltivazione e dal suo processo di trasformazione. Ad esempio, quelle di soia hanno un impatto inferiore rispetto a quelle di mandorla, che richiedono molta più acqua per la coltivazione e la produzione del frutto da cui si ricava la bevanda. Le bevande vegetali, infine, non implicano lo sfruttamento degli animali, ma possono avere effetti indiretti sulla biodiversità, se la coltivazione delle materie prime provoca deforestazioni, erosione del suolo, perdita di habitat naturali e sradicamento di popolazioni indigene.
Il recente aumento di bevande vegetali sostitutive del latte di origine animale presenti sul mercato è stata guidata da una combinazione di fattori, tra cui l'aumento della consapevolezza dei consumatori sui benefici per la salute, la crescente richiesta di prodotti senza lattosio e infine la popolarità delle diete vegane e vegetariane, che hanno determinato la loro maggiore disponibilità nella grande distribuzione.
Le bevande vegetali sono diventate infatti un alimento sempre più popolare anche tra i consumatori che non seguono una dieta specifica, ma ne apprezzano il gusto e la versatilità in svariate ricette, sia dolci che salate.
Anche il 15% degli italiani consuma regolarmente bevande vegetali sostitutive del latte, ma solo il 2% lo fa per motivi etici o ambientali. La maggior parte degli acquirenti, infatti, le sceglie per motivi di salute e di gusto. Siamo ancora lontani da una sensibilizzazione unanime al problema, ma l'importante è aver percorso i primi passi.